


FIBROMIALGIA: COME LO YOGA PUÒ AIUTARTI
NUMEROSE RICERCHE MEDICHE DIMOSTRANO COME LO YOGA RAPPRESENTA UN VALIDO AIUTO PER CHI SOFFRE DI FIBROMIALGIA. Uno degli studi più recenti usciti sulla rivista Pain afferma che questa disciplina può aiutare a ridurre il dolore cronico delle persone fibromialgiche e migliorare la loro funzionalità articolare, muscolare e tendinea, supportando al meglio i percorsi terapeutici intrapresi.
Ma andiamo con ordine...
Che cos’è la fibromialgia? Oggi si sente sempre più spesso parlare di FIBROMIALGIA. Si tratta di un disturbo oggi giorno molto comune specie tra le donne. Inizialmente si presenta come un dolore localizzato a livello delle spalle e del rachide cervicale ma con il passare del tempo, il fastidio si irradia ai muscoli ed in altri punti del corpo fino a diventare cronico. Spesso in chi soffre di fibromialgia è presente forte astenia, stanchezza, soprattutto al risveglio, sonno disturbato e poco ristoratore. Ai dolori diffusi nel corpo possono associarsi diversi disturbi neurovegetativi come cefalee muscolotensive, sindrome del colon irritabile, depressione, ansia, intolleranza a farmaci e ad alimenti anche apparentemente innocui come il glutine. L’intensità dei dolori varia a seconda delle attività che si svolgono durante la giornata.
LE CAUSE DELLA SINDROME FIBROMIALGICA, SECONDO LA MEDICINA UFFICIALE, NON SONO ANCORA DEL TUTTO NOTE MA MOLTI MEDICI CONCORDANO NELL’AFFERMARE CHE ALLA BASE DI QUESTI DOLORI SPESSO VI SONO DELLE CONDIZIONI DI STRESS PROLUNGATO, TENSIONI, ANSIA, CARENZA DI SONNO, TRAUMI EMOTIVI, PROBLEMI INTESTINALI E INTOLLERANZE ALIMENTARI.
Lo Yoga proprio perché aiuta ad aumentare il rilassamento del corpo e della mente attraverso un lavoro mirato anche a livello del sistema nervoso, può essere un valido supporto per gestire la fibromialgia. In uno studio medico riportato dalla rivista Pain, i ricercatori dell’Oregon Health Science University hanno preso in considerazione un gruppo di 53 donne affette da fibromialgia da almeno un anno che seguivano cure mediche o alternative da almeno tre mesi. 25 di loro sono state coinvolte in lezioni di Yoga mirate, adatte a chi è affetto da fibromialgia, le restanti invece non hanno partecipato.
ATTRAVERSO UNA PRATICA COSTANTE DI YOGA CON LEZIONI SETTIMANALI, LE PARTECIPANTI HANNO RIPORTATO UN MIGLIORAMENTO DEL DOLORE E DELLA SUA GESTIONE, UN MINORE STRESS EMOTIVO E UN MIGLIORAMENTO DEL SONNO E DEL TONO DELL’UMORE.
IN CHI SEGUIVA IL PROGRAMMA DI YOGA LA STANCHEZZA DIMINUIVA. IL DOLORE, OLTRE AD ESSERE AFFRONTATO CON UNO STATO D’ANIMO DIFFERENTE, VENIVA ACCETTATO CON PIÙ FORZA E FIDUCIA E SI ASSISTEVA A LIVELLO MEDICO AD UN MIGLIORAMENTO DEI SINTOMI. IL FASTIDIO E IL DOLORE AVVERTITO NEI PUNTI DOLENTI TIPICI DELLA FIBROMIALGIA MIGLIORAVA, COME ACCERTATO DAI MEDICI.
“Sebbene lo yoga venga praticato da millenni, solo di recente la ricerca ha iniziato a dimostrarne gli effetti benefici in chi presenta dolore cronico. Il programma di yoga che abbiamo messo a punto si differenzia da altri tipi di interventi su più livelli in quanto integra un ampio spettro di tecniche yoga tra cui quelle relative alla postura, alla meditazione, alla respirazione, alla capacità di fronteggiare i problemi. I DATI PRELIMINARI CHE ABBIAMO RACCOLTO SONO MOLTO INCORAGGIANTI. NON SOLO, I NOSTRI RISULTATI SUGGERISCONO CHE LO YOGA POSSA AIUTARE VERAMENTE I PAZIENTI AD AFFRONTARE MEGLIO IL DOLORE, FAVORENDO ATTEGGIAMENTI POSITIVI NELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI (COME IMPEGNARSI IN ATTIVITÀ NONOSTANTE IL DOLORE, ACCETTARE LA PROPRIA SITUAZIONE, ESSERE PIÙ RILASSATI) ANZICHÉ ATTEGGIAMENTI CONTROPRODUCENTI COME ISOLAMENTO, CONTINUO CONFRONTI CON GLI ALTRI, PERDITA DI INTERESSI, PESSIMISMO” come ha affermato fa James W. Carson che ha coordinato lo studio.
Lo Yoga quindi può aiutare a migliorare lo stile di vita e il rapporto con il dolore in chi soffre di fibromialgia, attraverso esercizi e tecniche corporee e di respirazione mirate, replicabili anche a casa, che possono aiutare a gestire meglio il dolore e ad attenuarlo, diminuendo lo stress che spesso questo disturbo comporta, migliorando l’umore e aumentando il rilassamento.
Per informazioni sulle lezioni e le pratiche di Yoga per la fibromialgia puoi scrivere a info@yoganandaitalia.it o chiamare al 338.1647451.
Francesca Panfili

I BENEFICI DELLO YOGA SUL NOSTRO CERVELLO!
Si parla sempre degli innumerevoli benefici dello Yoga sulla postura e il tono dell’umore ma si parla poco degli effetti che lo Yoga ha sul cervello. Oggi moltissime ricerche dimostrano quanto lo Yoga agisca sul cervello. Uno degli ultimi studi scientifici che attesta il legame tra sviluppo celebrale e questa antichissima disciplina è stato condotto dal Centro Nazionale Americano per la Medicina Alternativa e Complementare e presentato all’incontro annuale della Society of Neuroscience a San Diego.
CIÒ CHE EMERGE DA QUEST’ULTIMA RICERCA È CHE LO YOGA ATTIVA PARTICOLARI AREE DEL CERVELLO NORMALMENTE SOPITE.
Mettendo a confronto il cervello di persone che praticano regolarmente questa disciplina con quello di persone che non l’hanno mai praticata, è possibile riscontrare attraverso risonanze magnetiche tomografiche, che
I PRATICANTI DI YOGA HANNO UNA MASSA PIÙ GRANDE DI MATERIA GRIGIA IN ZONE IMPORTANTISSIME DEL CERVELLO COME LA CORTECCIA SOMATOSENSORIALE E PARIETALE SUPERIORE.
Si tratta di aree fondamentali per quel che riguarda la capacità di coordinamento, il percepire il corpo in ogni sua parte, le facoltà di concentrazione e di attenzione. A questo “vantaggio neuronale” proprio di chi pratica regolarmente Yoga, va aggiunto anche un AUMENTO DI VOLUME DI ALTRE AREE-CHIAVE DEL NOSTRO CERVELLO.
In particolare dallo studio si evidenzia come lo Yoga:
AUMENTA IL NUMERO DI NEURONI IN ALCUNE AREE CEREBRALI COME LA CORTECCIA CINGOLATA E VISIVA.
AUMENTA LA MASSA DI MATERIA GRIGIA NELLE AREE DEL CERVELLO LEGATE ALLA COSCIENZA DI SE’ E ALLA COMPASSIONE.
MIGLIORA L’EFFICIENZA DELLA MEMORIA E DELL’APPRENDIMENTO, GRAZIE A QUELLO CHE PRODUCE NELL’IPPOCAMPO. PER QUESTA RAGIONE LO YOGA È PARTICOLARMENTE UTILE PER GLI STUDENTI E PER TUTTI COLORO CHE VOGLIONO PREVENIRE MALATTIE NEUROVEGETATIVE COME ALZHEIMER E PARKINSON.
PERMETTE DI REGOLARE E RALLENTARE L’ATTIVITÀ DELL’AMIGDALA, UNA PARTE FONDAMENTALE DEL NOSTRO CERVELLO LEGATA ALLO STRESS E ALL’ANSIA. Questa disciplina infatti consente di riequilibrare l’attività del sistema nervoso ortosimpatico e parasimpatico, promuovendo il rilassamento profondo del corpo e della mente.
La scienza oggi conferma quindi quello che la scienza yogica trasmette da millenni. Per questa ragione quando ci si approccia ad un corso di Yoga e si inizia a praticare questa disciplina settimanalmente, non si sceglie solo di rilassare il corpo e mantenersi in forma ma anche di NUTRIRE IL CERVELLO PERMETTENDOGLI DI RIGENERARE I NEURONI E MANTENERSI GIOVANE.
PER QUESTO LO YOGA È UN’ATTIVITÀ ADATTA NON SOLO AI GIOVANI MA ANCHE ALLE PERSONE PIÙ ADULTE CHE HANNO SUPERATO I SESSANT’ANNI DI ETA', PER RALLENTARE IL CAMMINO DEL TEMPO ED ACCEDERE AD UNA FONTE DI GIOVINEZZA ILLIMITATA.
INSOMMA NON È MAI TROPPO TARDI PER FARE YOGA! ANCHE IL VOSTRO CERVELLO VI RINGRAZIERÀ!
Francesca Panfili

LA POSIZIONE DEL CANE A FACCIA IN GIU' E I SUOI BENEFICI
La posizione del cane con la testa in giù, in sanscrito Adho Mukha Svanasana, è una delle posizioni di Yoga più praticate per i suoi benefici che apporta sia a livello fisico che mentale.
QUESTA POSIZIONE PERMETTE IL RINGIOVANIMENTO DEL CORPO E DELLA MENTE E RENDE ELASTICA LA MUSCOLATURA DELLA SCHIENA E DELLE GAMBE.
Come eseguire la posizione di Adho Mukha Svanasana in quattro passi:
Per prima cosa è necessario posizionarsi nella posizione di quadrupedia sul tappetino con le mani sotto le nostre spalle e le ginocchia poste sulla stessa linea delle anche. I palmi delle mani sono ben aperte mentre le dita dei piedi sono salde a terra.
Ora ispira profondamente ed espirando solleva le ginocchia dal pavimento, allungando il coccige verso l’alto e solleva la parte lombosacrale della schiena il più possibile verso il soffitto. Così facendo le gambe si allungheranno naturalmente e i piedi rimarranno ben saldi al tappetino.
Le cosce spingono indietro. All’inizio i talloni faranno fatica ad avvicinarsi al tappetino ma con il tempo e la pratica questo risulterà molto facile.
Le braccia sono ben distese e le spalle lontane dalle orecchie. La testa è posizionata fra gli avambracci. Le mani premono bene a terra, soprattutto gli indici. Lo sguardo è sull’ ombelico.
Quanto tempo mantenere la posizione?
La posizione può essere mantenuta inizialmente per 7 respiri, aumentando poi fino a 21 respiri. Quando si pratica frequentemente possiamo rimanere in quest’asana anche molto più a lungo. All’inizio può essere utile tenere le ginocchia piegate con le punte dei piedi che toccano il tappetino, mentre i talloni non sono ancorati a terra.
Al termine della posizione, si ritorna in quadrupedia per poi riposarsi nella posizione del bambino che vedremo nel prossimo post.
Ecco tutti i benefici della posizione del Cane con la testa in giù:
RINGIOVANISCE IL CORPO
RAFFORZA TUTTI E QUATTRO GLI ARTI, IN PARTICOLARE LA MUSCOLATURA DELLE BRACCIA
DONA ENERGIA
AUMENTA LA MEMORIA E LA CONCENTRAZIONE
OSSIGENA IL CERVELLO
MIGLIORA LA DIGESTIONE E I DISTURBI DEL TRATTO DIGERENTE
RILASSA LA MENTE
DIMINUISCE LO STRESS E LE FORME DI DEPRESSIONE LIEVE
ALLEVIA I SINTOMI DELLA MENOPAUSA
PREVIENE I DOLORI MESTRUALI
PREVIENE L’OSTEOPOROSI
ALLUNGA LA MUSCOLATURA DEI POLPACCI, RENDE MENO TESI PIEDI, MANI, SPALLE E GINOCCHIA
HA UN’AZIONE TERAPEUTICA SULL’ASMA, LA SINUSITE E LA SCIATICA
CONTRIBUISCE A CORREGGERE I PIEDI PIATTI
REGOLARIZZA LA PRESSIONE DEL SANGUE
ALLEVIA EMICRANIE E CEFALEE
COMBATTE IL MAL DI SCHIENA
CONTRASTA LA STANCHEZZA
Si tratta di una posizione molto utile e dagli innumerevoli benefici. E’ la posizione cardine di molte sequenze di Yoga e del Saluto al Sole. Prima di praticarla è sempre consigliabile scaldare il corpo con degli esercizi di preparazione.
Francesca Panfili
